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Cisl: il sistema sanitario calabrese desta preoccupazioni

La Cisl dopo una scrupolosa disamina delle condizioni della sanità regionale ribadisce la sua grande preoccupazione per lo stato gravoso in cui si trova l’intero servizio sanitario e di conseguenza lo stesso sistema socio-sanitario della Calabria. Una situazione che genera allarmismi dal momento che è in discussione la stessa garanzia del diritto alla tutela della salute dei cittadini. Da più di tre anni è stato avviato il Piano di Rientro, resosi necessario a causa del grande disavanzo accumulato nel corso degli anni, a cui si sommano, inoltre, i bilanci delle strutture sanitarie. Quella che doveva rappresentare l’occasione per riorganizzare i servizi e gestire le spese non è riuscita a risollevare le sorti della sanità calabrese, infatti il Piano di Rientro non ha prodotto i benefici attesi. Gli obiettivi non si sono ancora raggiunti come è stato reso noto dal Tavolo Massicci. Le principali urgenze sulle quali si era deciso di intervenire nell’immediato, sviluppando degli interventi specifici, si orientavano soprattutto in due direzioni: da una parte si sentiva la necessità di elaborare degli strumenti adatti alla reale attestazione del debito; dall’altra si dovevano recuperare le risorse economiche attraverso l’aumento dei ticket e della pressione fiscale.

La Cisl ribadisce che il piano di rientro debba principalmente fornire dei miglioramenti nell’efficienza dei servizi: nonostante l’esigenza finanziaria di tenere sotto controllo i bilanci, bisogna comunque pianificare una politica per la salute, programmando un valido piano sanitario. Vista la reale situazione la Cisl ritiene che per tutelare il carattere universalistico ed inclusivo dei servizi offerti dalla sanità sia necessario rivedere le scelte messe in atto, e per tale scopo è necessario tracciare urgentemente il quadro generale dei processi in corso per verificare l’effettiva disponibilità di risorse da poter utilizzare e gli eventuali ammanchi. Inoltre la Cisl considera insufficienti le strategie adoperate fino ad oggi, ritenendole delle semplici forme di contenimento. Si chiede di procedere ad una riorganizzazione del sistema sanitario calabrese avviando un processo di recupero dell’efficienza, è inoltre necessario attuare una politica per eliminare gli innumeroveli sprechi. La ristrutturazione della sanità della regione Calabria, quindi, deve puntare alla riorganizzazione di tre principali settori: quello ospedaliero, quello relativo all’emergenza e la rete territoriale, all’interno di un percorso di proposte e di confronto per ottenere dei rapidi risultati.

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