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Sport e legalità: il binomio vincente dello Sporting Gioiosa

Lo Sporting Gioiosa, nato dal volere di Francesco Rigitano, referente di Libera per Reggio Calabria, è una scuola di calcio che insieme a promuovere l’importanza dello sport insegna l’etica ai “pulcini” attraverso il rispetto delle regole. In occassione della ricorrenza della “Giornata della Legalità”, che si svolgerà a Desio (Monza e Brianza), e per diffondere il proprio intento di opposizione alla criminalità organizzata, i campioncini calabresi isaranno impegnati in un tour in Lombardia. Durante la manifestazione organizzata per il 30 aprile Don Ciotti, presidente di Libera, inaugurerà un immobile confiscato alle cosche mafiose, ora divenuto una struttura dedita ad ospitare malati psichici. La Giornata della Legalità ospiterà quindi il torneo dal titolo “Dai un calcio all’illegalità”, nel quale i pulcini dello Sporting Gioiosa, incontreranno diverse squadre: un momento di incontro per sensibilizzare anche i più giovani su una tematica seria come quella della lotta contro le mafie. Il luogo scelto per lo svolgimento del torneo, Desio, ha una forte valenza: nel 2010 la maggioranza di Giampiero Mariani (Pdl) si è dimessa dopo la diffusione della notizia del coinvolgimento del presidente del consiglio comunale Nicola Mazzacuva, dell’ex assessore provinciale Rosario Perri e del consigliere Natale Marrone nell’inchiesta “Infinito”, che ha fatto luce sulle infiltrazioni in Lombardia della ’ndrangheta.


Nella cornice di uno stadio adornato da striscioni dedicati alla lotta contro le mafie avrà luogo la cerimonia di gemellaggio: la squadra dell’Aurora, che ha fraternizzato con la causa di Gioiosa, aderirà al suo Codice etico. Dal prossimo anno i capitani delle sue squadre porteranno al braccio una fascia con un riferimento evidente alla lotta contro l’illegalità. Lo Sporting Gioiosa si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare la società a contrastare l’illegalità, partendo dalle generazioni più giovani. Per perseguire tale intento etico gli allenamenti vengono strutturati in due diversi momenti: il primo in cui si svolgono lezioni di educazione civica con approfondimenti sulla Costituzione e sui valori sportivi; mentre la seconda parte è dedicata al vero e proprio allenamento sportivo. In Calabria altre squadre di calcio hanno dimostrato la loro volontà di aderire a questo modello etico-sportivo. Ma accanto alle dimostrazioni di consenso ottenute si sono anche registrati degli episodi sgradevoli, dei segnali di intimidazione: nei mesi scorsi 5 cartucce a pallettoni sono state depositate davanti all’ingresso della scuola calcio.

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