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Parco Nazionale della Sila

 Il Parco Nazionale della Sila prende il nome dall’omonimo altopiano calabrese: 150.000 ettari, divisi tra le provincie di Crotone, Catanzaro e Cosenza. Nonostante l’ambiente non sia certo adattissimo all’urbanizzazione, in primis per le eccezionali nevicate invernali, Il Parco Nazionale della Sila presenta lo stesso tracce di insediamenti umani. Le prime strutture rilevanti sono opera dei Greci: da loro, capaci di convivere con il popolo indigeno dei Bruzi, arriva il piccolo tempio del Lago Cecita (V secolo a.C.), oggi sotto la tutela della Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali. Da ricordare anche la presenza dei Romani: dopo aver eliminato le colonie cartaginesi della zona, questi trasformano il territorio in luogo di reperimento di legname, impiegato per la nascente flotta, e d estrazione della pece. Detto questo, le opere più importanti sono d’origine medievale, edifici religiosi per la preghiera, la contemplazione e l’agricoltura. Particolarmente notevoli il monastero ideato da Gioacchino da Fiore, oggi centro della città di San Giovanni in Fiore, l’Abbazia di Santa Maria di Corazzo, a Carlopoli e l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina a Luzzi.Infine, le comunità della Sila Greca: composte da Albanesi fuggiti nel 400 dalle persecuzioni dei turchi, tali cittadine mantengono ancora oggi usi e costumi, riti e tradizioni della madrepatria. Detto questo, il Parco è rinomato per la possibilità di osservare e studiare animali selvatici. Come il lupo: ridotto quasi all’estinzione da caccia ed urbanizzazione, oggi gode dello status di specie protetta ed è presente in diversi branchi. Tra i rettili, famoso è invece il è cervone: lungo fino a due metri e totalmente innocuo, viene chiamato in dialetto “pasturavacche” per la sua presunta capacità di succhiare il latte alle vacche (ed alle madri umane). Oltre all’osservazione degli animali, il Parco permette attività piuttosto varie. Si va dalle attività sportive, come il tiro con l’arco o le escursioni in canoa, a quelle più naturalistiche, come le escursioni (a cavallo, in bici o a piedi), all’orientamento. Infine, per chi ama le manifestazioni popolari, il Parco ospita La sagra del Fungo: in programma ogni ottobre, la sagra riunisce turisti, locali e personalità della politica.

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