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Una visita alla Chiesa Cattolica di Stilo

La Cattolica è una chiesa di modeste dimensioni, in stile bizantino ed a pianta centrale a forma quadrata, ubicata ai piedi del Monte Consolino, a Stilo, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria. Il suo nome ricorda la posizione nella gerarchia ecclesiastica. Ai tempi della dominazione di Bisanzio, il termine di katholikì spettava solo alle chiese di livello, munite di battistero. All’epoca, la Cattolica era così la chiesa principale di Stilo, il cui vicario perpetuo reggeva le altre cinque chiese. Oggi, uno di tali sacerdoti è custodito nel sepolcro di marmo all’interno, dove sono stati ritrovati resti umani assieme ad un anello. La chiesa è stata realizzata con mattoni tenuti assieme dalla malta. L’esterno è spartano, privo di decorazioni; fanno eccezioni le cupole, abbellite con un motivo a losanga di mattonelle di cotto, mentre le finestre sono circondate da una cornice a dente di sega. La visione consente anche di apprezzare l’artificio dei costruttori per superare le difficoltà del terreno: ad ovest la chiesa si appoggia sulla roccia del monte, mentre il lato orientale si appoggia su una base artificiale di pietra e mattoni. In generale, la Cattolica è una classica chiesa del periodo medio-bizantino: pianta a croce greca iscritta in un quadrato. Lo spazio centrale è diviso in nove parti (pressoché) uguali. Il quadrato centrale e quelli degli angoli sono coperti da cupole con colonne di diametro uguale, mentre la cupola centrale è più alta e diametro maggiore. L’interno incanta il visitatore con il rapporto tra luce ed ombra e disposizione degli absidi. Le fonti di luce agiscono come proiettori da palcoscenico, mettendo in risalto lo spazio e gli affreschi delle pareti (ormai scomparsi) pensati per mascherare le pareti. Riguardo agli absidi, quello di sinistra si differenzia dagli altri due per la presenza di una campana: creata nel 1557, commemora l’anno in cui la Chiesa passò da rito ortodosso a rito latino. Lo strumento raffigura una Madonna con Bambino e, circondata da croci, l’iscrizione: “Verbum Caro Factum Est Anno Domini MCLXXVII Mater Misericordiæ”. Infine, un’iscrizione ricorda il passato turbolente della regione. Questa è la shahada, ovvero la professione di fede di religione islamica, scolpita sui muri della chiesa da un gruppo di pirati saraceni durante una delle loro frequenti incursioni.

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