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Più di 5.000 Lsu/Lpu in piazza contro il precariato

I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità della Calabria scenderanno in piazza come forma di protesta per rivendicare una soluzione al precariato. Lsu e Lpu hanno segnalato anche in questo 2012 ritardi e promesse mancate. Giovedì 24 Maggio circa 5.200 manifesteranno presso le sedi dei Comuni calabresi e degli Enti utilizzatori. Si prevede una mobilitazione a livello nazionale, in Calabria è stato indetto uno sciopero regionale non solo per il 24 Maggio ma anche per l’8 Giugno a Catanzaro, presso la Giunta regionale, ed uno sciopero nazionale, degli Lsu e Lpu calabresi, entro la fine di Giugno. Tale forma di mobilitazione unitaria è divenuta inevitabile in seguito al mancato confronto fra Regione, Governo e sindacati, un incontro che avrebbe reso possibile un dibattito per discutere su varie tematiche di una certa urgenza quali: i processi di stabilizzazione dei precari Lsu-Lpu, la ricerca di un tetto economico per assicurare sussidi ed integrazioni fino al 31 Dicembre 2012 e l’individuazione della copertura previdenziale.

Lsu e Lpu “rappresentano un bacino di precariato che aspetta da troppo tempo e che necessita di una soluzione strutturale”, per questo Cgil, Cisl e Uil hanno indetto lo sciopero, per chiedere, ancora una volta, alla Regione di proseguire il processo di stabilizzazione, avviato nel 2008 grazie alla Finanziaria del Governo Prodi, che attualmente mostra la necessità di ripartire da un tavolo con il Governo. Un tavolo fra Governo, Regione e sindacati, che era in agenda dopo la firma dell’accordo il 2 Novembre 2011 con il presidente Scopelliti, un impegno che è stato tracurato nonostante le richieste fatte dal sindacato e la lettera al ministro Elsa Fornero da parte dell’assessore al Lavoro, Francescantonio Stillitani. I sindacati di categoria ribadiscono che la “Vertenza Sud” è uno snodo imprescindibile che il Governo nazionale deve affrontare per cercare di risolvere la crisi economica del Sud d’Italia, coinvolgendo anche gli oltre 5.200 Lsu e Lpu calabresi. Infatti, per risolvere la condizione di precarietà in Calabria è indispensabile partire dalla stabilizzazione di questa forma di precariato che si protrae ormai da quindici anni, costringendo nell’incertezza un numero troppo cospicuo di giovani e non giovani.

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