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La Giornata della Gerbera Gialla

Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, interverrà alla Giornata della Gerbera Gialla, giunta al suo diciannovesimo anno, promossa dal Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, in programma a Reggio Calabria il prossimo 3 maggio. Saranno, inoltre, presenti anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ed il presidente del Coordinamento Adriana Musella. Il Ministro consegnerà durante l’incontro presso il Teatro Comunale “F. Cilea” all’associazione Riferimenti una targa in memoria di Gennaro Musella. Con la celebrazione della Giornata della Gerbera Gialla si chiude anche il progetto di natura didattica che Riferimenti ha promosso all’interno delle scuole italiane avvalendosi dell’impegno e della collaborazione del Ministero dell’Istruzione. Questa manifestazione, che si inscrive nella celebrazione della giornata regionale antimafia, non vuole soltanto ricordare le vittime delle stragi mafiose, che hanno tinto di rosso nei decenni passati il mese di maggio, ma vuole testimoniare, soprattutto, i sentimenti di riscatto e di rinascita che animano i giovani partecipanti che sperano di poter vivere in una regione finalmente libera da ogni forma di mafia.

La Giornata della Gerbera Gialla è dedicata, in particolare, alla memoria di Gennaro Musella, ucciso con un’autobomba il 3 maggio del 1982; l’ingegnere salernitano aveva trasferito la sua azienda in Calabria perché impegnato nei lavori di opere portuali. Le indagini sulla sua morte, anche se da subito si sono rivolte sull’asse tra Cosa nostra e ‘ndrangheta, non hanno raggiunto degli esiti risolutivi immediati. Solo nel 2009, Gennaro Mussella è stato riconosciuto, ufficialmente, vittima innocente della ‘ndrangheta. Una battaglia lunga e faticosa combattuta in prima persona da sua figlia, Adriana Musella, che sempre in memoria del padre è diventata presidente di Riferimenti. L’iniziativa della Giornata della Gerbera Gialla è un’occasione per rammentare le mostruosità della mafia e per mantenere vivo il ricordo delle vittime diventate un’eredità morale per le giovani generazioni non solo in Calabria.

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