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Cronaca

‘Ndrangheta, arrestato il latitante Giuseppe Gallizzi

A conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, grazie ad un’operazione condotta congiuntamente dagli uomini della Squadra Mobile di Siderno e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria è stato catturato nel giro di pochi giorni un altro latitante legato ad attività di stampo mafioso anche nel Nord d’Italia, in particolare in Piemonte. Le autorità hanno, infatti, fermato nel reggino Giuseppe Gallizzi di Gioiosa Ionica, 61 anni, un latitante che viene considerato dagli stessi investigatori un boss noto nel territorio della vallata del Torbido, ma non solo in quanto Gallizzi farebbe anche parte di un’associazione mafiosa più vasta, che ha oltrepassato i confini regionali e da qualche tempo è ormai operante sul territorio piemontese. Fuori dalla Calabria diverse cosce mafiose, non solo calabresi, possono contare sulla presenza attiva di loro affiliati divenuti dei diretti referenti della stessa struttura organizzativa che agisce sul territorio calabrese. Giuseppe Gallizzi è stato arrestato nelle prime ore di oggi dai poliziotti del commissariato di Siderno e dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, si trovava in un appartamento nel Comune di Martone, l’uomo si era dato alla latitanza ed era ricercato dal giugno dello scorso anno colpito da un provvedimento restrittivo della custodia cautelare emessa nei suoi confronti per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso.

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Costume e Società Cronaca

Dal rapporto “Amministratori sotto tiro” la Calabria è la regione più colpita da intimidazioni

La Calabria risulta essere la regione più colpita dalle intimidazioni di stampo mafioso. Su un totale di 212 intimidazioni mafiose subite quest’anno dagli amministratori locali, la Calabria segna un primato negativo: 87 casi, segue la Campania dove si sono registrate minacce durante la campagna elettorale, la terza regione è la Sicilia che conta 49 casi, con Palermo che ha registrato 17 casi accertati. Questi dati sono stati resi noti da Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, l’associazione sorta nel 1996 con la volontà di promuovere la cultura della legalità nell’ambito della pubblica amministrazione. Per la commemorazione del 34esimo anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato, a Cinisi sarà presentato il rapporto redatto da Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro”. I dati raccolti, nell’indagine svolta, testimoniano comunque che si tratta di un fenomeno in continuo aumento con casi segnalati anche al Nord, un episodio è stato registrato in provincia di Verona: un consigliere comunale si è visto tagliare le ruote della macchina in seguito alla denuncia fatta per l’aggiudicazione di un appalto ad una ditta vicina alla ‘ndrangheta.

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Cronaca

Atti giudiziari tra i rifiuti: la Procura di Catanzaro avvia l’indagine

Dei rifiuti davvero “speciali” sono stati recuperati oggi in mezzo alla spazzatura nel capoluogo calabrese. Degli atti giudiziari, in prevalenza fotocopie ed altri documenti relativi ad un’udienza preliminare ancora in corso, sono stati rinvenuti in mezzo ad un cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani vicino al Tribunale di Catanzaro “Francesco Ferlaino”. I fascicoli abbandonati sotto gli occhi dei passanti sono stati rinvenuti in cima al cumulo di rifiuti che si era venuto a formare durante questo fine settimana. La Procura che è stata avvertita, con celerità, ed ha avviato l’apertura di un fascicolo per indagare sulla vicenda. La scoperta fatta oggi comunque non rappresenta il primo episodio di abbandono di atti giudiziari tra l’immondizia, altri casi si sono registrati in altre parti d’Italia.

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Cronaca

Bomba in pieno centro: distrutto un negozio

Un ordigno di medio potenziale è esploso nel primo pomeriggio, in corso Numistrano, a pochi metri dalla piazza Pietro Ardito, nel cuore del centro storico del quartiere di Nicastro. Un atto intimidatorio avvenuto in pieno centro ed in pieno giorno. L’ordigno che ha mandato in frantumi una vetrina è deflagrato davanti l’ingresso dell’attività commerciale “Fotografo Ventura”. Un atto intimidatorio da ricondurre alla rete del racket. Già sabato scorso in tarda serata, davanti allo stesso negozio era stata data alle fiamme una macchina parcheggiata in divieto di sosta. Il negozio che ha subito l’atto intimidatorio era di proprietà del padre di Gennaro Ventura, scomparso il 16 dicembre 1996, i cui resti umani sono stati rinvenuti in un casolare di periferia solo il 25 aprile 2008. L’attività era passata sotto la gestione di suo figlio Raffaele. I carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme intervenuti sul luogo dell’accaduto hanno transennato l’area ed hanno avviato le indagini.

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Cronaca

Operazione “Tutto e subito”: 13 arresti

Questa mattina i Carabinieri e la Polizia hanno compiuto 13 arresti nell’ambito dell’operazione denominata “Tutto e subito”. L’operazione è stata condotta dagli uomini del Comando provinciale dell’Arma e dalla sezione di Polizia giudiziaria della Polizia di Palmi. Dalle indagini svolte è emerso un giro di truffe ben organizzate, messe in atto da un gruppo di rom, che va avanti da alcuni anni, prevedendo contraffazione di titoli di credito e sostituzione di persona. La prima denuncia fatta al Commissariato di Polistena risale al 2009, in seguito la Polizia di Stato ed i Carabinieri sono subentrati nell’indagine. I responsabili sono accusati di aver commesso 14 truffe a danno di alcuni venditori che all’oscuro delle cattive intenzioni si erano prodigati nell’offrire loro prodotti. Tra i beni truffati ci sono escavatori, carrelli elevatori, minipale, automobili e motocicli. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal gip del Tribunale di Palmi, l’accusa è associazione per delinquere finalizzata alle truffe.

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Cronaca

Terminata la latitanza di Rocco Gaetano Gallo

Con l’arresto di Rocco Gaetano Gallo, 59 anni, viene fermata la latitanza di uno dei membri della cosca mafiosa di Rosarno, facente capo alla famiglia Bellocco. Gallo Rocco Gaetano è legato infatti da rapporti di affiliazione con Francesco Bellocco, fidanzato con la figlia di Gallo, ed esponente di rilievo dell’omonimo casato di ‘ndrangheta, latitante dal gennaio 2010, dopo essere fuggito all’arresto. Gallo è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria grazie ad un’operazione che ha visto la partecipazione del Commissariato di Gioia Tauro, guidato dal Vice Questore Stefano Dodaro. Il rifugio di Gallo era divenuto, da tempo, un casolare di Candidoni, in provincia di Rosarno, dove è stato trovato e catturato dopo aver tentato la fuga. Le manette sono scattate anche per due commercianti Vincenzo Morabito e Rocco Virgilio, ed un marocchino di 35 anni Mahjoubi Abdellah, accusati di favoreggiamento. Rocco Gaetano Gallo è stato condotto presso la casa Circondariale di Palmi.

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Cronaca

La Guardia Costiera ha sequestrato 80 kg di novellame

Continua senza sosta l’operazione di contrasto alla commercializzazione illegale del pescato di specie ittica allo stato giovanile. Le recenti operazioni hanno portato alla denuncia di due esercizi commerciali ed al sequestro penale di 80 chilogrammi di novellame. L’attività d’indagine e di sopralluogo dei militari della Guardia Costiera si è concentra, ultimamente, nell’entroterra cosentino interessando in particolare il comune di Acri. Si sono svolti dei controlli che hanno riguardato diversi esercizi commerciali che realizzano la vendita al dettaglio, in questo modo sono stati scoperti circa 80 kg di novellame di sarda, il cosiddetto bianchetto, conosciuto comunemente, nella regione, con il nome di rosamarina. Secondo la normativa attualmente in vigore in materia di pesca sono stati riscontrati i termini di reato contravvenzionale di pesca, detenzione e commercializzazione di novellame, sono così scattate le denuncie per i titolari dei negozi che si sono visti sequestrare il novellame. I trasgressori rischiano la detenzione da 2 mesi a 2 anni o il pagamento di un’ammenda che va dai 2.000 ai 12.000 euro, ma trattandosi di esercizi commerciali, si rischia comunque una pena accessoria che prevede la momentanea sospensione dell’esercizio commeriale (da 5 a 10 giorni).

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Cronaca

Arrestato Rocco Trimboli, capo di una delle maggiori ‘ndrine di Platì

Rocco Trimboli, 45 anni, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e dal Ros, al termine di un’intesa serie di indagini che andavano, ormai, avanti senza sosta da due anni. Inserito tra i cento latitanti più pericolosi, Rocco Trimboli è diventato nel tempo uno dei referenti di punta nella gestione del narcotraffico a livello internazionale, ed anche una delle figure più autorevoli tra le cosche emigrate al Nord, soprattutto, in Piemonte ed in Lombardia. Rocco Trimboli è stato trovato in casa di una coppia di anziani a Casignana. Alcuni movimenti frequenti di parenti ed affiliati alla cosca attorno all’abitazione in cui era nascosto, hanno insospettito ed intensificato i controlli, indirizzando, così, le indagini verso la giusta pista. Il Ros dei carabinieri ha partecipato alle azioni di cattura del latitante, svoltesi nel corso della notte: Rocco Trimboli è stato sorpreso nel sonno e non ha opposto resistenza all’arresto.

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Cronaca

Sottoposte a sequestro due discariche abusive a Lamezia Terme

Sono state poste sotto sequestro, a Lamezia Terme, due discariche abusive, che sorgevano entrambe su territorio di proprietà pubblica, per una superficie territoriale pari a circa 1500 mq. Le aree sottoposte a sequestro sono state delimitate attraverso nastro segnaletico e cartellonistica, ad indicare che i territori sono stati sequestrati dall’Autorità giudiziaria. Su disposizione fatta dal dirigente, il Nucleo Ecologico della Polizia Municipale ha individuato le due strutture che ha, poi, sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza. L’operazione di indagine e di sequestro rientra nel piano di salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale del territorio regionale. Si è così appurata la grave condizione delle due discariche, individuate in località Margherita ed in località Montesanti. Particolarmente pericolosa si è rivelata la situazione della discarica sita in località Margherita dal momento che sorge proprio sull’alveo del Fiume Amato. Il Nucleo Ecologico della Polizia Municipale si è trovato davanti agli occhi un vero e proprio scempio ecologico: un paesaggio deturpato dalla completa invasione di rifiuti di ogni specie e di grande pericolosità, sparsi su una superficie territoriale di circa 1000 mq.

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Cronaca

Nuove verità sulla morte del calciatore Denis Bergamini

Una notizia diffusa oggi sulla morte del calciatore Denis Bergamini smentirebbe la tesi, data per assodata in tutti questi anni, del suicidio. La morte del calciatore del Cosenza Denis Bergamini, avvenuta nel novembre del 1989, fu attribuita a suicidio, una tesi che andrebbe smentita secondo le recenti inchieste dalle quali risulta, invece, che Bergamini sarebbe stato evirato e poi morì dissanguato. Questo quanto stabilito nella stessa perizia redatta il 4 gennaio del 1990 dal medico legale Francesco Maria Avato e resa nota soltato oggi da “Il Quotidiano della Calabria”. Una perizia che non venne presa in esame da coloro che indagarono sulla morte del calciatore. Secondo quanto dichiarato dal medico legale Avato “la causa della morte deve essere riferita all’emorragia iperacuta connessa alla lesione vasale. È evidente, inoltre, l’assenza di lesioni al capo, al torace, agli arti superiori, alle ginocchia”. Denis Bergamini secondo le ricostruzioni fatte, venne travolto da un camion nei pressi della statale 106 jonica nel Cosentino, secondo la testimonianza rilasciata dalla sua fidanzata, presente quanto la tragica fatalità ebbe luogo. Bergamini si suicidò lasciandosi travolgere dal camion.